Mission & Vision

L’I.I.S. “G.B. Vico” è un Istituto di Istruzione Superiore Statale che comprende l’Ordinamento tecnico e l’Ordinamento liceale. Preso atto della delibera della Giunta Regionale della Campania n. 839 del 28.12.2017 (Burc n. 1 del 02.01.2018), e della successiva delibera n 1 del 09.01.2018 (Burc n.4 del 15.01.2018), con decreto USR Campania n. 1482 del 18/01/2018 si è dato seguito all’accorpamento dell’IIS “Pucci”, senza la classe per geometri con sede a Nocera Superiore, all’IISS “G.B. Vico” di Nocera Inferiore con effetto dall’1 settembre 2018. Di qui ha avuto origine una scuola di nuova istituzione con cod. Mecc. SAIS07200D denominata IIS “G.B.Vico”, che comprende i corsi di studio Liceo Classico, Liceo Linguistico e Istituto Tecnico Economico (indirizzi Amministrazione, Finanza e Marketing e Turismo, previsti dalla riforma degli Istituti Tecnici e Professionali).

Nasce così un nuovo polo di formazione che, per la sua connotazione da un lato umanistica e linguistica e dall’altro tecnico-economica, appare del tutto in grado di sostenere appieno la sfida per lo sviluppo dei saperi e delle competenze che il mondo della cultura, della formazione e del lavoro oggi richiedono, questo sia attingendo alla storia ed all’agito delle varie realtà confluenti, sia aprendosi ulteriormente alla ricerca ed all’innovazione.

Il Liceo” Vico” nacque nel 1865/66, in una terra che, pur vincolata al profondo sud rurale, per la sua posizione strategica di crocevia si mostrava aperta agli entusiasmi post-risorgimentali di novità ed alla condizione di frontiera sociale ed intellettuale.

Inserita da sempre nell’orbita della antica capitale borbonica, Nocera Inferiore aveva, in quegli anni, una sua dimensione urbana abbastanza lineare, intorno al nucleo storico del Vescovado. Gli altri centri dell’Agro erano poco più che villaggi, a parte Scafati, che poteva considerarsi una delle ultime propagini della cinta industriale, che circondava Napoli.

Ribadire il ruolo del Liceo “Vico” nell’Agro comporta, oggi, uno sforzo “sapienziale” che sia volto a non ridurre la portata della propria funzione, quasi adattandosi alla povertà culturale dominante, ma a scommettere coraggiosamente su un incremento di cultura del quale le future classi dirigenti hanno assolutamente bisogno.